Il nostro board scientifico è a disposizione di tutti i medici che incontrano un paziente affetto da sindrome di Barth.
La presentazione clinica della Sindrome di Barth è estremamente variabile nei maschi affetti. Le femmine sono portatrici sane della malattia.
Il fenotipo può essere simile e molti pazienti presentano somiglianze fisiche con guance paffute, occhi infossati ed orecchie prominenti oltre alla debolezza muscolare con aspetto di tipo astenico.
La maggior parte degli affetti in genere sviluppano cardiomiopatia dilatativa entro i primi anni di vita con associata fibroelastosi endocardica e/o quadro caratteristico “non-compaction” del ventricolo sinistro.
In alcuni casi si assiste a scompenso cardiaco in utero con idrope fetale ed aborto durante il 2-3° trimestre di gravidanza.
Elevato è il rischio di aritmie ventricolari soprattutto durante l’adolescenza che può condurre a morte improvvisa. Esiste anche il rischio di eventi ischemici a tipo stroke. E’s tato stimato che il 3-5% dei giovani adulti con cardiomiopatia dilatativa possano essere affetti da Sindrome di Barth: tale percentuale è destinata a salire nei primi anni di vita.
Il quadro di interessamento muscolare (soprattutto dei muscoli prossimali) porta ad ipotonia, ritardo delle tappe motorie, letargia anche severa, astenia, facile stancabilità ed intolleranza all’esercizio.
La tendenza alla riduzione dello zucchero nel sangue (ipoglicemia) è soprattutto in epoca neonatale o nei primi anni di vita.
Il 90% degli affetti presenta neutropenia da moderata a severa con quadri intermittenti o persistenti ed aumentato rischio di infezioni sino alla sepsi batterica; si assiste spesso all’associazione con aftosi orale o lesioni gengivali dolorose.
Acidosi lattica e modesta anemia possono essere riscontrati.
Alcuni pazienti presentano ritardo di crescita e puberale, difficoltà nell’alimentazione, diarrea.
Il quadro clinico può presentare fluttuazioni sia giornaliere che in alcuni momenti della vita.
L’ausilio di farmaci, vitamine, supporti nutrizionali può influire positivamente ad aiutare a recuperare uno stato di salute.
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